Il coagulo del sangue uccide 1 persona su 4 in tutto il mondo. Giusto, una morte su quattro, sul pianeta, è causata proprio dai coaguli sanguigni che innescano una condizione medica conosciuta come trombosi.
Se sei sorpreso circa la statistica appena enunciata, tranquillo, non sei il solo! Purtroppo l’opinione pubblica ignora la pericolosità dei coaguli del sangue e, per questo, ignora completamente le buone pratiche di prevenzione.
Non tutti sanno che l’attacco cardiaco è quasi sempre innescato da un coagulo.
L’opinione pubblica è più informata su fatti che riguardano l’AIDS, il cancro alla prostata e l’ipertensione arteriosa… Eppure, i coaguli del sangue sono la principale causa innescante dell’infarto.
Quando il coagulo si forma all’interno di una vena che colpisce prevalentemente il circolo venoso profondo degli arti inferiori, si parla di trombosi venosa profonda.
I sintomi della trombosi venosa profonda (TVP) non specifici possono includere dolore, gonfiore, arrossamento, calore e turgore delle vene superficiali. I sintomi di un trombo possono includere una mancanza inspiegabile e improvvisa di respiro, dolore toracico, capogiri, battito cardiaco accelerato o presenza di sangue con la tosse.
L’embolia polmonare può essere una conseguenza della formazione di un coagulo di sangue a livello del circolo venoso profondo degli arti inferiori. L’embolia polmonare è una complicanza della trombosi venosa profonda, causata dal distacco del trombo (coagulo) che, seguendo la circolazione venosa in direzione del cuore, si incunea in una delle diramazioni dell’arteria polmonare.
L’embolia polmonare è potenzialmente fatale ma, fortunatamente, la trombosi venosa profonda è un male prevenibile.
La trombosi venosa profonda è un male sorprendentemente comune. Anche se la metà di voi probabilmente non ne avrà mai sentito parlare, si tratta di un disturbo che colpisce 3 persone su 1000. Solo negli Stati Uniti, si stima che i casi di morte per TVP oscillano dai 100.000 ai 300.000 mentre per noi europei la stima sale a 500.000 decessi all’anno. In altre parole, i coaguli del sangue provocano più morti del cancro al seno, dell’HIV e degli incidenti automobilistici – messi insieme.
Stando a un’indagine svolta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la trombosi venosa profonda è stata la seconda causa di morte nei paesi ad alto reddito di tutto il mondo.
Trombosi, prevenzione e fattori di rischio
Detto che i trombi sono la principale causa di infarto, detto che il coagulo di sangue può provocare un’embolia polmonare, detto che si tratta di un disturbo molto diffuso… è chiaro che è nell’interesse di tutti fare prevenzione.
Il rischio di trombosi aumenta nei casi di:
- – Ospedalizzazione e interventi chirurgici
- – Immobilità prolungata (es. passare un periodo prolungato a letto a causa di una frattura delle gambe)
- – Cancro
- – Impiego di farmaci contenenti estrogeni (es. pillola anticoncezionale, terapia ormonale sostitutiva…)
- – Fattori genetici (soprattutto il disturbo della coagulazione del fattore V di Leiden ci predispone a un maggiore rischio di coaguli nel sangue. Per scoprire se vi è questa predisposizione è possibile fare un’indagine familiare e/o un test del DNA)
- – Gruppo sanguigno non 0
- – Carenza di antitrombina
- – Gravidanza
Se avete riconosciuto uno o più fattori di rischio, informate il vostro medico per una valutazione ponderata del rischio di trombosi venosa profonda. In caso di rischio di trombosi, sarà lo stesso medico a prescrivervi una terapia a base di farmaci anti-coagulanti (noti come fluidificanti del sangue). In caso di forte sospetto la diagnosi è più comunemente fatta con un’ecografia delle vene a rischio.
La prevenzione per i soggetti a rischio può includere frequenti passeggiate, esercizi fisici, assunzione di aspirina, indossare calze a compressione graduata e l’uso di dispositivi per la compressione pneumatica intermittente.
In gravidanza, il rischio di tromboemolismo venoso aumenta di 5 volte a causa di uno stato di maggior ipercoagulabilità. Durante la gravidanza, il corpo della donna si prepara al parto e tende a coagulare maggiormente il sangue per evitare una forte emorragia post-partum. Le donne in gravidanza che presentano fattori di rischio genetico vedono una probabilità di trombosi venosa profonda maggiorata di 30 volte. E’ per questo che bisogna parlarne con il proprio medico curante. In genere, in caso di interventi chirurgici è somministrato il warfarin che, però, può causare danni al feto e non può essere usato durante la gravidanza. Alle donne in gravidanza con una storia familiare di TVP viene suggerito di assumere prima del parto eparina a basso peso molecolare o un antagonista della vitamina K per le sei settimane successive al parto.
Trombosi, le buone pratiche preventive
- – Fate lunghe passeggiate ad andatura leggera, su base quotidiana (30 – 40 minuti al giorno, questa pratica previene anche la stipsi, migliora il metabolismo e vi mantiene giovani).
- – Fate esercizi mirati ai polpacci con contrazioni muscolari atte a comprimere le vene e pompare il sangue verso il cuore.
- – Introdurre nella propria dieta, gli alimenti fluidificanti.
Tra i rimedi per fluidificare il sangue e scongiurare il rischio di trombi vi sono degli alimenti facili da aggiungere all’alimentazione quotidiana. Come azione preventiva ho citato l’uso dell’aspirina, nome commerciale dell’acido acetilsalicilico, negli alimenti non mancano salicilati naturali, sostanze utili a impedire la formazione di coaguli sanguigni. I silicati sono presenti in molti cibi, tra cui:
- Agrumi come arance, limoni, pompelmi e mandarini
- Frutti di bosco tra cui ribes, more e mirtilli
- Fragole
- Abicocche
- Peperoncino rosso
- Ananas
- Prugne
- Albicocche
- Olive
- Pomodori
- Miele (uno dei prodotti che ne contengono di più)
- Lamponi
- Datteri
- Mandorle
- Uva passa
Tra i rimedi naturali per fluidificare il sangue segnalo l’Alga spirulina, il Partenio, l’Artiglio del drago e in misura minore anche bacche di Goji. Cipolla e aglio abbassano il rischio di embolie.
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