Nel gergo comune artrosi e artrite sono praticamente interscambiabili: due dolorose malattie reumatiche che provocano deformità articolari. Quando sentiamo qualcuno lamentarsi per il “mal di ossa” è probabile che faccia riferimento alternatamente ad artrosi e artrite come se si trattasse di sinonimi da gettare nel gran calderone degli ancora più generici “reumatismi”. A meno che, naturalmente, non sia già avvenuta una diagnosi precisa che abbia svelato l’arcano.
In effetti stiamo parlando di due patologie diversissime, che solo per puro caso possono avere dei sintomi coincidenti. Vediamo le differenze
L’ARTROSI
L’artrosi è in assoluto la malattia articolare più diffusa, per cui è altamente probabile che, se fa male la cervicale, sia proprio colpa dell’artrosi. L’artrosi (anche definita osteo-artrite, ragion per cui è facile far confusione con l’altra patologia), è una malattia degenerativa delle articolazioni, in parte legata all’usura, e quindi all’invecchiamento. E’ una malattia cronica, alla cui origine vi è il consumo della cartilagine che riveste le articolazioni del corpo, con conseguente riduzione del liquido sinoviale che funge da ammortizzatore.
Cosa accade a lungo andare? Che le ossa finiscono per venire a diretto contatto, sfregando tra di loro sì da creare i cosiddetti “becchi ossei” o osteofiti, e infiammando i nervi.
L’artrosi colpisce spesso una sola articolazione del corpo, quella maggiormente sottoposta a traumi e tensioni, ad esempio la zona cervicale (la cosiddetta artrosi cervicale), oppure il ginocchio, ma anche le mani e le spalle.
Oltre all’età ci sono diversi fattori di rischio che concorrono a favorire l’insorgenza della malattia, in particolare:
- Familiarità
- Sovrappeso o obesità
- Traumi e incidenti ossi come fratture
- Lavori usuranti
- Sedentarietà
- Deviazioni della colonna come la scoliosi o cattiva postura
Ecco, invece, i sintomi principali con cui questa diffusissima malattia reumatica si manifesta:
- Dolore articolare più o meno intenso, che si acuisce con il movimento mentre si allenta a riposo (nell’artrite, come vedremo, accade il contrario)
- Il dolore, che si accentua a fine giornata, acuito dalla stanchezza
- Le articolazioni diventano rigide facendo perdere funzionalità. La sensazione di rigidità è particolarmente acuta al mattino
- In seguito al dolore a alla rigidità seguono vere e proprie deformità delle articolazioni colpite che hanno carattere di irreversibilità (questo se non si interviene prima con delle terapie adeguate)
ESISTONO CURE?
Le cure per l’artrosi non permettono di guarire dalla malattia, perché il tessuto cartilagineo consumato non si può rigenerare. Nei casi più gravi, o in età giovanile, si può intervenire con dei trapianti di cartilagine nelle zone articolari più usurate.
Nella maggior parte dei casi, però, le terapie consigliate prevedono fisioterapia, trattamenti chiropratici e osteopatici, ginnastica dolce e stretching. Nelle fasi acute infiammatorie della malattia si dovrà stare a riposo ed eventualmente assumere farmaci antinfiammatori.
L’ARTRITE
L’artrite è una malattia più seria e invalidante dell’artrosi, che può colpire anche in giovane età e che ha un’origine del tutto diversa. Stiamo parlano, infatti, di un morbo autoimmune, che si verifica quando il sistema immunitario, per ragioni in parte sconosciute, predisposizione genetica e concorso di fattori scatenanti tra cui un forte stress, va ad attaccare tessuti articolari sani provocandone l’infiammazione.
Di artriti ne esistono diversi tipi, ad esempio l’artrite reumatoide, in genere quella più aggressiva che colpisce di più il genere femminile e ha un’età di insorgenza bassa, e quella psoriasica che si associa alla malattia della pelle detta psoriasi. Esiste anche una artrite acuta di natura patogena che si cura con gli antibiotici, ma non è la forma più comune.
In linea di massima, tutte le varie forme di artrite si manifestano con sintomi analoghi, tra cui:
- Rigidità articolare soprattutto al mattino che si attenua non prima di un’ora ma tende a migliorare con il movimento
- Tumefazione, edema delle articolazioni (soprattutto di polsi, ginocchia, mani, piedi e dita)
- Arrossamento della pelle in corrispondenza delle aree articolari infiammate, le piccole articolazioni di mani e piedi appaiono quindi gonfie, rosse e calde
- Infiammazione articolare che ha la tipica localizzazione simmetrica e migrante, colpendo di volta in volta le articolazioni delle mani (entrambe), poi dei piedi, delle spalle ecc.
- Dolore articolare da medio ad acuto
- Difficoltà a compiere movimenti usuali, come sollevare pesi (es. le buste della spesa), guidare l’auto ecc.
- Dimagrimento, conseguenza del processo flogistico interno
- Con il tempo comparsa di cisti ossee e calcificazioni che deformano, in modo irreversibile, le articolazioni rendendole inutilizzabili
Il processo infiammatorio dell’artrite purtroppo, a differenza di quanto accade per l’artrosi, non si ferma alle ossa ma si estende, se non si procede ad una opportune terapia, ad altri tessuti ed organi interni con il rischio di intaccare il cuore e i vasi principali. Per tale ragione ai primi sintomi ci si dovrebbe sottoporre ad una visita specialistica da un reumatologo. Infatti dal momento che stiamo parlando di una malattia autoimmune cronica e degenerativa, il tempismo per bloccarne il decorso, e i conseguenti danni, è tutto.
ESISTONO CURE?
Le terapie sono di tipo inizialmente sintomatico, con l’assunzione di antinfiammatori e cortisonici per spegnere il processo infiammatorio e ridurre dolore ed edema, e successivamente di cura vera e propria ( a vita) che prevede l’uso di farmaci immunomodulanti che agiscono sull’anomala reazione immunitaria, bloccandola.
Il consiglio, quando si avvertono dolori articolari, è quello di imparare ad osservarsi molto bene, ascoltando i sintomi del corpo e, soprattutto, non basarsi sulle cure fai da te. Meglio recarsi quanto prima da uno specialista per una visita accurata che inizi a togliere qualche dubbio. Artrosi o artrite? Non sono la stessa cosa!
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