I danni da fumo, soprattutto quello passivo, emergono avanti nel tempo lasciando che la salute ne soffra per anni. Molti ambienti dannosi per la salute dei non fumatori sono quelli familiari, che per la loro natura usuale e intima non vengono di norma identificati come ambienti pericolosi (ad esempio: la cena in famiglia dove uno o più componenti familiari fumano).
In effetti, le differenze non sono poi tante tra il fumo passivo e quello diretto, anzi si potrebbe addirittura dire che in alcuni casi quello passivo potrebbe essere ancor più pericoloso. Questo accade quando ci si trova in un locale chiuso, ovviamente non un locale pubblico dove la legge 3 del 2003, all’articolo 51, impone il divieto di fumare, bensì in casa dove potrebbe anche essere possibile che a fumare siano più persone. In quel caso il fumo passivo è certamente più pericoloso di quello diretto in quanto è presente diffusamente, pertanto è sempre buona norma evitare di fumare al chiuso.
Di questo dovrebbero rendersi conto i fumatori, ma questo a volte non accade, ed ecco che a farne le spese sono anche altre persone. I rischi maggiori li corrono poi i bambini, ovviamente più delicati rispetto agli adulti, che non possono difendersi e nemmeno possono protestare più di tanto se qualcuno fuma in loro presenza.
Gli elementi che amplificano la gravità del fumo passivo sono: il numero di fumatori, il numero di sigarette fumate, il tipo di sigarette, sigari od altro fumato, le dimensioni dell’ambiente chiuso dove si fuma, l’eventuale mancata ventilazione.
Fumo passivo, i danni sono molteplici
Ormai la ricerca medica ha ampiamente dimostrato che il fumo, sia diretto che passivo, rappresenta un serio fattore di rischio per non poche patologie, anche gravi, come quelle cardiovascolari e i tumori. Ma non solo, perché il fumo è il principale responsabile della famigerata BPCO, Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva, una malattia dalla quale quasi sempre è praticamente impossibile tornare indietro e che, nel medio periodo, ha quasi sempre conseguenze drammatiche.
Fumo passivo: composizione
Il fumo passivo, al pari di quello attivo, è un complesso mélange di oltre 4000 sostanze chimiche sotto forma di particelle e di gas. Ricerche di chimica analitica hanno dimostrato che il fumo laterale del tabacco (e passivo per il non fumatore) dà all’inquinamento degli ambienti chiusi significative concentrazioni di nicotina, di irritanti, di tossici e di cancerogeni, da risultare il principale inquinante, peraltro evitabile, degli ambienti chiusi.
Sia il fumo attivo (mainstream smoke) che il fumo passivo (sidestream smoke) contengono le medesime sostanze, ma in proporzione diversa. Per esempio il fumo passivo contiene il doppio della nicotina presente nel fumo attivo. E per certe sostanze la differenza è anche maggiore. Infatti il 4-aminobifenile, un costituente ETS collegato al cancro vescicale, è almeno 31 volte più concentrato nel fumo passivo che nell’attivo; lo stesso dicasi per il benzopirene (3 volte), collegato al cancro del polmone, della pelle, e alle leucemie, per il toluene (6 volte) e per la dimetil-nitrosamina (50 volte). Analogamente avviene per il Polonio 210.
Fortunatamente essendo il fumo passivo diluito nell’ambiente esterno, avrà un minore impatto sul non fumatore rispetto al fumo attivo. Chimicamente, il fumo passivo contiene gli stessi carcinogeni e sostanze tossiche indipendentemente dalla marca e tipo di sigarette fumata (1); il tipo di tabacco e il suo trattamento condiziona invece la quantità degli stessi.
In molti casi purtroppo il fumatore involontario non può evitare di respirare queste sostanze chimiche. Per esempio un barista non fumatore che lavora in un bar poco ventilato può respirare tanto benzopirene e monossido di carbonio (CO) di quanto ne respirerebbe fumando 36 sigarette (2).
Un non fumatore a 50 cm di distanza da una sigaretta accesa può inalare sostanze tossiche in quantità 10 volte maggiore di quella inalata dal fumatore stesso. In pratica circa 2/3 del tabacco fumato è fumo passivo E’ essenziale quindi, per ridurre il rischio legato all’esposizione passiva di fumo di tabacco, arieggiare gli ambienti chiusi il più possibile.
Questo accorgimento è sempre utile in presenza di fumatori in ambienti chiusi, anche nelle città più inquinate, visto che numerosi e rigorosi studi hanno dimostrato che l’inquinamento atmosferico è responsabile solo di 1/4 delle malattie respiratorie. Il marker biologico specifico per il fumo passivo di tabacco è dato dalla concentrazione urinaria di cotinina, metabolita inattivo di nicotina. Si calcola che la cotininemia nei fumatori passivi si aggiri su tassi pari all’1-8% di quella presente nei fumatori attivi.
Fumo passivo sui bambini
Per i bambini poi i problemi sarebbero notevoli in quanto le conseguenze possono essere decisamente serie, come la riduzione della crescita dei polmoni, problema che poi li seguirà per tutta la vita, bronchite, asma, tosse e altro ancora. Come detto in precedenza, il fumo passivo è un grave fattore di rischio di cancro ai polmoni e alle vie aeree superiori. Si calcola che in Italia ogni anno muoiano un migliaio di persone per danni fisici correlati al fumo passivo. Ma non è tutto, perché il monossido di carbonio può dare problemi di allergie, disturbi alla gola, tosse, mal di testa e tanto altro.
Danni fumo passivo sul cuore
Il fumo passivo è anche nemico del cuore. Si tratta di un vasocostrittore per cui potrebbe essere il responsabile del restringimento delle coronarie, con conseguente insufficiente afflusso di sangue al cuore e al cervello, condizione che rappresenta un serio fattore di rischio per infarto e ictus.
Il fumo di sigaretta, sia diretto che passivo, promuove anche la calcificazione delle arterie e dei vasi in generale, quindi queste non saranno più in grado di assolvere in modo efficace al loro compito che è quello di trasportare il sangue a tutti i distretti dell’organismo. Una insufficiente ossigenazione comunque arreca danni, riduce la funzionalità degli organi interessati dal problema e questo rappresenta, evidentemente un altro fattore di rischio per la salute in generale.
Fumo passivo in gravidanza
In gravidanza poi, il fumo, quale esso sia è del tutto irrilevante, va assolutamente abolito, perché rappresenta un grave rischio per la salute del nascituro che potrebbe essere esposto a un serie di problemi anche gravi, non ultimi anche alcune malformazioni che alla fine lo condizionerebbero per tutta la vita.
Per concludere….
Meglio quindi rendersi conto, una volta per tutte, che il fumo, sotto qualsiasi forma, va evitato sempre, in ogni circostanza, perché alla fine i danni sarebbero talmente tanti e tali da non giustificare affatto il tabagismo. Pretendere dagli altri di non fumare al proprio cospetto è un diritto, non una semplice cortese richiesta.
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