Il freddo, il vento e gli sbalzi di temperatura sono nemici della pelle. Questo vale anche e soprattutto per chi soffre di acne, che in inverno può vedere peggiorare sostanzialmente la situazione. Perché accade? E soprattutto, cosa fare?
Durante la stagione invernale, l’aria che respiriamo e che viene a contatto con la cute è spesso più secca che d’estate. Capita quando si è esposti alle intemperie o in casa/ufficio al calduccio con i riscaldamenti accesi; il vento gelido tende a seccare la pelle e le ghiandole sebacee nel tentativo fisiologico di ristabilire l’equilibrio dei liquidi a livello cutaneo cominciano a secernere sempre più sostanze grasse, necessarie alla corretta idratazione e dunque protezione della cute.
In alcune persone, specie se affette da acne, questa iperproduzione può facilitare lo sviluppo eccessivo di brufoli, abbinandosi all’ostruzione dei pori dovuta a cellule morte, maggiori che in estate per la secchezza cutanea e l’irritazione da freddo.
6 errori da non fare con l’acne in inverno
Nel cercare di affrontare la situazione e tenere a bada lo sviluppo di foruncoli vecchi e nuovi tendiamo a fare molti errori nella routine quotidiana. Ecco quali sono e come correggere i più comuni.
1. L’idratazione della pelle in caso di acne
D’inverno beviamo sicuramente meno che in estate, non si suda e quindi c’è meno dispersione di liquidi, ma la pelle ne risente sollecitata negativamente dagli agenti esterni, e l’acne si fa più intensa e rossa. E’ tutta una questione di idratazione: occorre bere almeno 7-8 bicchieri di acqua al dì o in alternativa coccolarsi con qualche calda tisana. Da non dimenticare poi l’applicazione quotidiana di una crema idratante: rigorosamente non comedogenica e delicata.
2. I prodotti per la routine del viso
La maggioranza dei prodotti anti acne (o anche dei comuni detergenti per il viso) contiene alcol o sostanze come il perossido di benzoile o l’acido salicilico che seccano la pelle. E’ un errore comune pensare che i cosmetici efficaci d’estate vadano bene anche in inverno, proprio perché la pelle è più secca, disidratata, sensibile! E’ importante chiedere al proprio dermatologo un consiglio per un eventuale aggiustamento della terapia e dei prodotti per la pulizia quotidiana del viso. Vanno evitati in generale tutti i prodotti aggressivi e l’esfoliazione della pelle.
3. La protezione solare
Anche se il sole non scotta, la pelle va protetta dai raggi UV nocivi: rughe, rossore, macchie, ma anche tumori cutanei vanno rigorosamente tenuti lontani. Se si va in montagna e sulla neve, questo diventa praticamente un obbligo per tutti, e non solo per chi è colpito dai brufoli.
4. I riscaldamenti
Non bisogna aumentare troppo la temperatura degli ambienti in cui si soggiorna: l’aria si secca e priva di quel minimo di umidità di cui la cute avrebbe bisogno. Inoltre una volta usciti all’aperto l’impatto con il freddo creerebbe alla pelle un ulteriore trauma. Utilizzare un umidificatore può essere utile, anche per respirare meglio, ma non è risolutivo.
5. L’acqua calda
Allo stesso modo, lavarsi il viso (o anche le mani) con acqua troppo calda può portare a secchezza e screpolature. Vanno evitate anche docce e bagni bollenti, in ambienti surriscaldati: l’effetto sauna – che tanto può essere gradevole in inverno – non è indicato, provocando perdita di liquidi da parte della pelle.
6. Il giusto modo di vestirsi
Maglioni a collo alto o cappelli di lana possono non essere indicati in caso di acne se arrivano a diretto contatto con la pelle acneica. Canottiere ed indumenti di cotone andrebbero posti a barriera o in alternativa a quelli di lana.
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sugli argomenti che salvaguardano la tua salute, puoi seguirci sulla pagina ufficiale Facebook di Wellenessadvisor.it