Stanchezza cronica, dolore e raucedine possono essere sintomi di patologie tiroidee. Ghiandola fondamentale all’interno del nostro corpo, compito della tiroide è di regolare la secrezione di svariati ormoni che influiscono sull’equilibrio, fisico e psichico, del nostro organismo.
I problemi alla tiroide possono essere responsabili di oscillazioni di peso anche consistenti, di stati d’ansia e di intolleranza verso il freddo, e ancora scarsa concentrazione e difficoltà a rimanere svegli, accompagnati tutto il giorno da quella sensazione di stanchezza che tutti i malati di tiroide conosco bene. Ipotiroidismo, ipertiroidismo: ripercussioni sulla psiche delle patologie tiroidee.
Non è difficile che insieme alle disfunzioni classiche derivanti dallo squilibrio ormonale causato dalla patologia della ghiandola, nascano tutta una serie di problematiche della sfera psicologica di chi non riesce più a riconoscere il proprio corpo, vittima di mutamenti di peso che non dipendono dalla propria volontà, dall’impegno a seguire una dieta specifica o dal praticare attività fisica. L’importante è non sottovalutare tutti questi sintomi: se vengono affrontate con tempestività, le patologie tiroidee non avranno il tempo “danneggiare” il corpo oltre che la stessa autostima di una persona!
Come scoprire se si soffre di patologie tiroidee?
Non è difficile: per rivelare la presenza di una delle tante patologie che riguardano la tiroide possono bastare un’analisi del sangue e, in certi casi, un semplice esame come un’ecografia tiroidea. Al momento degli esami del sangue è consigliato, se possibile, interrompere i farmaci che potrebbero influire con il risultato, ovvero estrogeni, contraccettivi orali, aspirina e cortisone.
Gli esami del sangue della tiroide e l’ecografia
Un importante indicatore di ipotiroidismo, ipertiroidismo e altre patologie tiroidee sono i valori di due ormoni che regolano il nostro metabolismo: si chiamano T3 e T4. I valori di questi ormoni sono però condizionati dalla quantità di proteine presenti all’interno del sangue e dall’eventuale presenza di altre malattie. Di norma, quindi, vengono presi in considerazione i valori delle forme “libere” di T3 e T4 ovvero FT3 e FT4. Un altro parametro da controllare è il TSH: questo è l’ormone che regola la produzione di T3 e T4 da parte della tiroide.
Questi test vengono solitamente associati anche alla ricerca degli anticorpi antitiroidei anti-TPO e anti-TG. Questi ultimi valori consentono di avere un’idea più chiara dell’eventuale presenza o meno di tiroiditi “autoimmuni”, che causano un vero e proprio attacco del nostro organismo nei confronti della ghiandola. Infine, l’ecografia serve a dare informazioni morfologiche sulla tiroide (forma, dimensioni, presenza di noduli) e sui linfonodi delle aree vicine.
Patologie tiroidee: l’interpretazione degli esami del sangue
Generalmente dei valori del TSH compresi tra 0,5 e 5 sono normali. Il problema si presenta quando il livello dell’ormone sale o scende. Nel primo caso i valori di T3 e T4 tendono a scendere: in questi casi si parla di ipotiroidismo. Viceversa, un TSH basso porta ad aumentare la produzione degli altri due ormoni, comportando la situazione opposta, quella di ipertiroidismo.
Si possono anche avere valori ormonali normali e avere sballati quelli degli anticorpi antitiroidei. Nei casi in cui gli anticorpi presentino valori alti è bene recarsi immediatamente da un endocrinologo che – dopo aver valutato i risultati anche di altre analisi – deciderà la terapia da seguire.
I problemi alla tiroide e le variazioni di peso
Ipotiroidismo, in parole povere, significa che la tiroide non funziona bene e che il metabolismo è più lento del normale. Chi è affetto da ipotiroidismo tende infatti ad ingrassare facilmente. Ipertiroidismo è invece l’opposto, ovvero il caso in cui il corpo brucia molto velocemente i nutrienti. La persona soggetta a ipertiroidismo va dunque incontro a un dimagrimento eccessivo.
Diverso è il discorso per le infiammazioni della tiroide, spesso da trattare con il cortisone, antinfiammatorio potente che, ad alte dosi, può portare a un aumento del peso e della ritenzione idrica. Questo spiacevole effetto collaterale tende a sparire rapidamente una volta interrotta la terapia.
Le diverse terapie per le patologie tiroidee
Le patologie tiroidee sono molto diffuse e, a seconda del problema, esistono svariate terapie che possono permettere a tutti i pazienti di condurre una vita normale, anche nei casi in cui la cura comporti un’asportazione totale della ghiandola.
Ipotiroidismo, ipertiroidismo: la terapia ormonale sostitutiva
La terapia più utilizzata è quella definita “ormonale sostitutiva”: essa consiste dell’andare ad “aggiungere” artificialmente l’ormone che la tiroide per qualche motivo ha smesso di produrre o di cui ha ridotto i dosaggi secreti. I farmaci più utilizzati in caso di ipotiroidismo sono quelli a base di levotiroxina, ma vengono usati anche medicinali contenenti come principio attivo la triiodotironina o una sintesi dei due ormoni.
Nel caso invece di pazienti con tiroide iperfunzionante, quindi affetti da ipertiroidismo, la terapia solitamente prevede l’utilizzo di farmaci tireostatici che, contrariamente alla tiroxina, inibiscano l’eccessiva produzione di T3 e T4.
Ipotiroidismo: i dosaggi ormonali
Per quanto riguarda i dosaggi, è impossibile in questa sede stabilire le quantità poiché esse variano molto a seconda della gravità dell’ipotiroidismo, dell’età del paziente e soprattutto dalla patologia che lo causa. Una volta iniziata la terapia occorre tempo per consentire all’ormone di riequilibrare la situazione ma anche per trovare la giusta combinazione di dosaggi personali.
Non per questo bisogna disperare: è assolutamente possibile condurre una vita normale pur dovendo assumere questi farmaci! È buona norma cominciare con dosaggi bassi del farmaco per poi andare ad accrescere le dosi nel tempo per evitare di provocare ipertiroidismo causato da un eccesso di ormoni.
Come assumere i farmaci contenenti levotiroxina
È importante associare una corretta alimentazione alla terapia poiché esistono alcuni cibi e bevande che possono interferire e contribuire a mantenere una situazione di ipotiroidismo. Un esempio su tutti il latte, che rende più difficoltoso l’assorbimento della tiroxina da parte dell’organismo. È buona norma assumere farmaci contenenti levotiroxina a stomaco vuoto poiché il cibo potrebbe diminuire la quantità di principio attivo assorbito dall’apparato gastrointestinale.
Attualmente in commercio esistono varie formulazioni, in compresse e in forma liquida. Negli ultimi tempi non è raro leggere pareri medici in favore del secondo tipo che consentirebbe al paziente di non attendere più – come succedeva per le compresse – 30/60 minuti prima di fare colazione al mattino dopo l’assunzione del farmaco; un piccolo cambiamento questo, che però migliora la qualità della vita e riduce il disagio di chi per necessità debba assumere il farmaco ogni giorno, sia che si tratti di una terapia limitata nel tempo sia per tutta la vita.
Patologie tiroidee e tiroidectomia
Tra le alternative alla terapia farmacologica, una delle più temute è l’asportazione totale della ghiandola. In questo caso ovviamente il paziente dovrà assumere farmaci per una terapia ormonale sostitutiva a vita; questo, però, non deve spaventare. La vita, infatti, continua tranquillamente e senza troppi disagi per tutti coloro che abbiano subito un intervento di questo genere!
La chirurgia è purtroppo una delle vie più battute quando si è in presenza di cancro della tiroide; questo genere di tumore è relativamente raro (1% di tutti i tumori maligni) ed è anche uno di quelli in cui le terapie riscontrano la più alta probabilità di successo e guarigione completa.
È importante recarsi dal medico quindi, sia per accertare la presenza di una qualche patologia della tiroide sia per stabilire con l’endocrinologo la cura più adatta per affrontare il problema.
La tiroide è l’ago della bilancia del tuo benessere perché produce ormoni che regolano tutti i processi vitali dell’organismo: se va in tilt, crea una serie di disturbi che all’inizio sono sfumati, ma poi tendono ad aggravarsi, dall’aumento di peso all’infertilità. Pensaci subito!
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